IL COHOUSING
Un complesso abitativo che risponde alle nuove esigenze sociali di solidarietà, di sobrietà, di condivisione di spazi, di valori, di servizi finalizzati a garantire una migliore qualità di vita. I coabitanti possono godere della privacy nei propri appartamenti e di momenti di vita comune condivisa. La singolarità con i propri ritmi di vita viene assicurata, si crea un giusto equilibrio tra privato e sociale.
Il cohousing, in italiano coabitazione, costituisce un nuovo modello abitativo, si tratta di unità abitative autonome, aggregate, per costituire un gruppo di “vicini di casa” partecipi di uno stesso progetto. Il cohousing è un diverso modo di abitare il cui scopo è quello di ricreare uno stile di vita che garantisca maggior benessere.
Esistono diverse modalità di cohousing , i residenti sono per lo più proprietari dei singoli appartamenti; il terreno, l'abitazione e le parti comuni sono proprietà di una associazione (cooperativa) che li cede in uso, dietro mero compenso di spese di funzionamento, ai singoli coresidenti. Nello specifico di Casa Ruth la proprietà dell’ immobile resta al Comune di Bricherasio, la Fondazione Casa Ruth cede in uso gli appartamenti ai singoli coabitanti,dietro mero riconoscimento delle spese di funzionamento.
L’idea della condivisione di determinati spazi si muove dal desiderio di ricercare un nuovo modo di vivere, basato sulla socialità, condivisione, collaborazione e stili di vita sostenibili. Tale progetto vuole facilitare la vita delle persone.
I vantaggi di una scelta di questo tipo sono la sicurezza in quanto si è parte di una piccola comunità, ma anche economici, riduzione degli sprechi, acquisti collettivi/solidali, ma soprattutto si tende a recuperare una dimensione di umanità e contatto con gli altri.
Queste nuove soluzioni abitative nascono in Danimarca all’inizio degli anni ’60 e si sono sviluppate principalmente nel Nord Europa; solo dagli anni ’80 anche negli Stati Uniti, da qualche anno il cohousing è arrivato anche in Italia. Da noi stanno sorgendo timidamente e costituiscono una sfida tra realtà e utopia, anche se, essendo cambiata la società, si impone un ripensamento dei modelli abitativi.